Dai miei amici dell'azienda Alta Magliasina di Breno ho ricevuto recentemente un pacchettino di farina di castagne, subito lavorata in una torta umida e sfiziosa, buona per colazione o merenda!
Essere quella che porta il dessert per il cenone di Natale è un compito, secondo me, decisamente ingrato. Puoi fare il dolce più delizioso del mondo, ma nessuno se lo godrà, perché purtroppo il dessert arriva sempre quando le persone hanno già aperto almeno il primo bottone dei pantaloni per riuscire a respirare e hanno gli occhi a girandola, da tanto che hanno mangiato.
Quest'anno mi sono dunque ingegnata e ho fatto una semplicissima mousse al cioccolato (dosi per 4 persone per una tavolata di 13!) e delle mini porzioncine di tarte au chocolat, lavanda e fleur de sel!
Una mousse al cioccolato è una mousse al cioccolato è una mousse al cioccolato.
Con mia figlioccia, l'adorabile Gloria, abbiamo dato forma a un cake al cioccolato soffice come una nuvoletta, che abbiamo dovuto giocoforza zavorrare con uno strato importante di panna... Noi non avremmo voluto, eh, sia chiaro, tutte quelle calorie! ma senza lo strato di panna il cake sarebbe sicuramente volato via!!
In questi giorni in cui qui stiamo preparando l'orto attendendo che l'ultima neve si sciolga sui cucuzzoli delle montagne, la mia mente è volata all'estate, al mare e alla Provenza... Vista l'impossibilità di andarci ora, mi sono inventata questa torta con il cioccolato, il fleur de sel e la lavanda. Sì, perché - sebbene il nome della torta racconti di cioccolato e sale - la vera protagonista di questa torta è la lavanda!
L'utilizzo della lavanda in cucina è, secondo me, delicato, giacché se non è dosata nella maniera corretta, può prevalere sugli altri gusti e rovinare il sapore di un piatto o di un dolce. A voi la modulazione della quantità di lavanda da aggiungere, ma solo se vi va!
Mia nonna non era certo né vegetariana, né vegana, però era curiosa e aperta alle cose nuove e avrebbe certamente assaggiato con gusto anche una fetta (o due) di torta vegana. Per chi quindi avesse allergie o voglia di mangiare vegano, ecco la versione veganstyle dell'Opakuchen!
Il vero goloso di famiglia era mio nonno Ludwig, che faceva colazione con la torta e molto spesso con l’Opakuchen (che significa letteralmente torta del nonno).
Per un "piccolo" Opakuchen (piccolo agli occhi della Oma Vecchia, evidentemente... lei faceva il doppio delle dosi).
La torta Baumkuchen, letteralmente torta albero o a forma di albero, è un dolce tedesco (ma anche altri Paesi conoscono dolci simili) cotto strato per strato su uno spiedo e alla fine ricoperto di glassa al cioccolato. Questo dolce è detto così perché quando si taglia, gli strati - che hanno colori leggermente diversi - restituiscono un’immagine che ricorda gli anelli di un albero. I nostri zii ci portavano sempre il Baumkuchen della Holländische Kakao-Stube di Hannover, che ricordo come un caffè-pasticceria molto ambito: l'unica volta che ci sono stata era stracolmo e abbiamo dovuto attendere per poterci sedere finalmente a un tavolo libero.
Alcuni anni fa ho cercato la ricetta, su internet però. Mia nonna non lo faceva e io lo faccio, ovviamente non allo spiedo ma in pezzi dalle forme più disparate, solitamente per Natale. Del Baumkuchen ci sono molte ricette: con rum, con le mandorle, con il cioccolato bianco, con una spolverata di marmellata di albicocche, insomma di tutto e di più. La mia versione è fra tutte la più semplice, anche perché (e se la fate ve ne accorgerete) è un dolce che sazia molto, anche nella sua versione più basic!
Per questa ricetta, che abbiamo fatto il 6 gennaio, ho avuto un’aiutante d’eccezione: mia figlioccia Gloria, con la quale ho festeggiato la Befana (da buone befanelle). Se da una ricetta (come ad esempio la pasta all’uovo) vi avanzano degli albumi, ecco la ricetta che fa per voi: meringhe e nidi di meringa da riempire a piacimento. La ricetta è super semplice e il risultato delizioso.